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Il Casino della Valle

Nato e cresciuto nella mia bella valle. Non l’ho mai lasciata, se non per andare a fare qualche visita all’ospedale (il più vicino si trova nella valle accanto). Non ho mai avuto interesse a viaggiare e vedere posti nuovi, strani, esotici. Mi piace camminare e muovermi, ma la mia amata valle con le sue montagne circostanti mi da tutto ciò di cui ho bisogno. Salire le vette, ma anche girare nei boschetti che chiazzano la valle, o camminare coi piedi nel torrente gelido, sono le cose che mi fanno stare bene. Conosco quasi ogni angolo della mia valle ormai, ed infatti ho iniziato ad accompagnare i turisti o forestieri di mestiere. Non che fosse venuto in mente a me, sono una persona semplice e avevo sempre lavorato nell’azienda agricola di famiglia. Mi occupavo delle mucche, portandole al pascolo, mungendole, ecc… ma si sa che ad oggi vivere di questo è diventato difficile, soprattutto quando le bocche da sfamare sono numerose. E’ stata mia sorella a suggerire che avrei potuto fare della mia passione anche una professione. Due suoi amici erano venuti alla valle per fare una vacanza e salutare lei e avevano voglia di esplorare la zona, ma erano camminatori inesperti e così mia sorella mi aveva convinto ad accompagnarli. Il giorno della loro partenza avevano lasciato dei soldi per me, per il disturbo. Era stata una piacevole sorpresa. Da allora sono diventato guida alpinistica e accompagno un sacco di gente in escursioni di vario genere e difficoltà. 

Il Casino della Valle

Purtroppo, avendo tre figli, anche questo lavoro è diventato troppo poco remunerativo. E così, ho dovuto cedere, e venire ad un compromesso con i miei principi: ho dovuto abbandonare la mia amata valle per andare a lavorare in quella vicina. E che lavoro… sono impiegato al Casino della Valle. Tre giorni a settimana viaggio per quarantacinque minuti per raggiungere il casino che hanno recentemente costruito nella valle adiacente a quella in cui vivo, la stessa dove si trova l’ospedale. Non ho mai capito questa scelta della gente locale, di certo un casino porta soldi, porta clienti, turisti e, quindi, da quando il casino ha aperto, i nostri vicini sono diventati ben più ricchi di noi, ma la gente di montagna non dovrebbe scendere a tali compromessi per sopravvivere. D’altra parte, io ci lavoro, quindi non posso più fare prediche.

Si tratta di un lavoro semplice, il mio, non mi impegna molto mentalmente, ma è ben pagato e quindi, tra le escursioni, le mucche ed il casino, ora io e la mia famiglia riusciamo a vivere dignitosamente. Tuttavia, non riesco a fare a meno di sentirmi in colpa per aver in qualche modo tradito la mia natura di montanaro, di uomo che si trova più in sintonia con le mucche che con gli altri esseri umani.

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